Note
biografiche
1937. Nasce a Varese, ultima di sei fratelli. La casa ha un grande giardino e un orto, dove passa molto del suo tempo: questi ricordi non la abbandoneranno mai più.
1943. La casa di Varese è bombardata: la famiglia si trasferisce a Brinzio, un piccolo paese alle pendici del Campo dei Fiori. Non più il giardino, ma l'orizzonte più ampio dei prati e dei boschi di castagni.
1952. A quindici anni incoraggiata dalla nonna decide di iscriversi al Liceo Artistico delle Orsoline, a Milano. Qui studia con Giovanni Battista Salerno e Gino Moro.
1955. Si iscrive all'Accademia di Brera: studia pittura con Aldo Carpi e Domenico Cantatore. Frequenta i giovani della "nuova figurazione", ma i suoi amici sono soprattutto Pietro e Dimitri Plescan, Cazzaniga, Varisco, Basaglia, Ortelli, Frattini, De Filippi, Bordoni e Forgioli; gli scultori Azuma e Balderi; e l'amica carissima Rosella Gherardelli
1958. Soggiorna in Inghilterra. Disegna i docks di Londra.
1959. Vince il primo Premio al concorso Diomira per il disegno.
1960. Prima personale a Varese, presentata da Dante Isella.
1965. Si sposa: avrà tre figli. In questo periodo comincia a lavorare en plein air nel Roccolo Moroni, a Bosco Valtravaglia: qui nascono le serie delle Zucche, degli Alberi di Roccolo e delle Azalee - temi, questi ultimi, che non abbandonerà più.
1973. Comincia a produrre litografie per le edizioni de La Spirale di Milano, dove lavorano Minguzzi, Morlotti, Aimone, Cazzaniga. Olivetti è il principale committente, per il tramite di Giorgio Soavi.
1977. Si trasferisce a Pavia. I tronchi abbandonati sugli argini del fiume Ticino si affiancano ai carpini del roccolo come soggetti preferiti.
1979. Esce la cartella "Ombra, verde ombra" su versi di Vittorio Sereni, presentata da Piero Chiara. Alla Galleria Bergamini conosce Graham Sutherland.
1980. Personale alla Galleria Bergamini di Milano, allora uno dei centri della cultura figurativa in Italia.
1990. Viaggia in Provenza. Serie di pastelli del paesaggio provenzale (esposti poi alla San Carlo di Milano).
1991. Comincia la serie dell'Oltrepò Pavese (pastelli e acrilici). Ciclo di 31 autoritratti a matita e carbone: saranno presentati da Roberto Tassi, con acrilici e pastelli, ancora alla San Carlo nel 1995.
1997. Serie di cinquanta pastelli "Appunti di viaggio", su disegni eseguiti in Italia e in Europa. Ritorna alla figura con lo sketchbook "Bagnanti sulle rocce" (123 disegni eseguiti all'Isola d'Elba).
1998. Scopre il Monte San Martino. Serie di grandi acrilici. Serie di ritratti a matita ("L'attore").
2001. Scopre le Alpi Apuane. Acrilici e pastelli sul tema delle cave di marmo.
2002. Viaggio in Austria. Scopre le cascate di Krimml, nel Salisburghese. Serie di acrilici sul tema delle cascate, che continua negli anni successivi.
2007. Riprende il tema della figura umana (antologica "Paesaggi umani. Opere 1957-2007" a Pavia).
2008-2012. Serie di acrilici sul tema delle montagne. Riprende il tema delle cascate e quello delle ortensie (da ultimo con la mostra "Improvvisamente come visioni" del 2012 al Museo Diocesano di Milano.
2016. Serie dei Teddy bears: gli orsacchiotti che colleziona da anni, e quello della sua infanzia, che espone alla Fondazione BPL di Lodi.
2019. Scoppia la pandemia Covid-19. Nel lockdown trova conforto nel disegno a penna su carta: Riprende il tema delle ortensie nel paesaggio con quasi duecento lavori di piccolo formato.